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Da "La centuria alata" di Italo Balbo: "Non mi indugierò a descrivere l'« S 55 », la cui fama si è ormai consolidata nel mondo attraverso imprese leggendarie. II bell’apparecchio è stato però ancora rinforzato e affinato per la nuova Crociera: è tutto muscoli, potenza e velocità: « come un atleta olimpionico » scrive il suo geniale costruttore Alessandro Marchetti. E’ strana la sorte dell'« S 55 ». Progettato da Marchetti nel 1922, nel concorso bandito dal Commissariato dell'Aeronautica per un « idrovolante d'alto mare lancia siluri », fu recisamente bocciato dalla Commissione di esame con un giudizio sommario: « non si giudica interessante e non merita di riprodurlo oltre il primo esemplare ». Prevenzioni dovute a una antiquata mentalità, che si terrorizzava davanti a una novità audace di costruzione. Allorché, alla fine del 1926, io fui assunto come Sottosegretario al Ministero dell'Aria, volli rivedere quel giudizio e rimisi l’ « S 55 » in linea. Da quell'epoca l'apparecchio ha dato all'Italia fascista 15 trasvolate atlantiche, tra le quali primeggia quella dall'Italia al Brasile. Il modello X di cui ci serviamo nella presente Crociera è fornito di motori Isotta Fraschini di 1500 cavalli, può raggiungere una velocità di 280 chilometri all'ora ed è collaudato per una velocità media di 225: con 1000 chilogrammi di carico utile può coprire una distanza di oltre 4000 chilometri con un consumo medio di un chilogrammo a chilometro. Le innovazioni più importanti si riferiscono alle eliche, ai radiatori, ai serbatoi, alla soprastruttura degli scafi, al profilo del piano centrale, alle carenature tra le travi di coda e gli impennaggi. Per le eliche sono state esperimentate in questi due anni ottantotto combinazioni. Essendosi data la preferenza alle eliche metalliche, sono stati provati i tipi delle case straniere, Heddena-heimer, Junker, Ratier. Per le sole prove relative alle eliche, furono compiuti 250 voli sperimentali. La vittoria è rimasta all'elica della S. I. A. I. a tre pale, che, a parità di velocità massima e di consumo minimo, fornisce una maggiore trazione al decollaggio. Ben diciotto tipi di radiatori sono stati provati: quello definitivo ha una forma anulare, a tubetti rettangolari, ed è stato montato davanti al motore anteriore. Anch'esso è italiano e fabbricato dalla S. I. A. I. E’ noto come gli inconvenienti della precedente Crociera si dovettero quasi tutti ai radiatori. Il tipo prescelto per la nuova impresa atlantica ha gli antichi requisiti per il raffreddamento, ma è meno pesante e più resistente al tormento delle vibrazioni. Anche i serbatoi a sezione ottagonale che usammo nel raid Italia-Brasile non potevano essere adottati per la Crociera del Decennale che richiede un aumento di capacità e una maggiore garanzia di tenuta: sono stati quindi sostituiti con serbatoi ovali e cilindrici di capacità e robustezza superiori: il banco vibratorio li ha esperimentati per la durata di cinquanta ore: le prove statiche e dinamiche sono state fatte con pressione superiore ai trenta metri di acqua. Le altre modificazioni hanno avuto per scopo un maggiore affinamento aerodinamico, che non ha confronti ormai con l'apparecchio precedente."
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