La Crociera Aerea del Decennale del 1933 
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Tappa Shoal Harbour - Azzorre

Distanza
Partenza
Arrivo
Durata
km. 2700
1933-08-08 - 08:00:00
1933-08-08 - 18:30:00
10:30:00


Nell'immagine gli idrovolanti che sorvolano i banchi di nebbia di Terranova [su concessione del museo AM di Vigna di Valle].

Comunicato ufficiale del 1933: "

Shoal Harbor 4 agosto

L'ufficio meteorologico della Squadra aveva consigliato la partenza per l'alba di oggi 4 agosto, considerando assolutamente favorevoli le informazioni pervenute dagli osservatori terrestre e marittimo. Senonchè da Valencia (Irlanda) base di arrivo della tappa atlantica, è stata segnalata nebbia bassa con ammaraggio proibitivo e affermata, per qualche giorno, la previsione della nebbia al crepuscolo, all'arrivo cioè degli idrovolanti. In queste condizioni, essendo maturato il limite utile per il ritorno attraverso la rotta del Nord, per la quale si ritengono necessarie 14 ore di luce diurna, ìl Comando della Squadra, seguendo il programma prestabilito, ha dato ordine ai Centri meteorologici natanti di spostare il loro servizio per la rotta Azzorre-Lisbona. Si prevede che il giorno 9 agosto l'organizzazione di questa rotta sarà completa e che la traversata potrà svolgersi a partire dal 10 agosto.

Shoal Harbor 8 agosto

La seconda Squadra aerea dell'Atlantico, al comando del generale Balbo, ha iniziato il decollo da Shoal Harbor alle 8,45 ora italiana: alle 9 tutti gli apparecchi erano partiti per le Azzorre. Alle 18.50 tutta la formazione sorvolava Horta. Mentre nove apparecchi, al comando del Generale Pellegrini, ammaravano a Horta, il generale Balbo con gli altri quindici proseguiva per San Miguel. L'apparecchio di S. E. Balbo ammarava a Ponta Delgada alle 20 seguito dagli altri. Alle 20,22 tutti gli apparecchi, avevano felicemente compiuto le operazioni di ammaraggio.

6° Rapporto al Duce

Stamane, alle ore due, dopo essermi consultato con i meteorologi dell'Alice sulle previsioni del tempo e dopo aver seguito attentamente i bollettini giunti nella serata e nelle prime ore della notte, ho dato improvvisamente l'ordine di partenza per le prime ore del giorno. La situazione si presentava abbastanza favorevole per due importantissinti fattori. Innanzi tutto, l'assenza dell'ormai costante nebbia mattutina sulla baia di Shoal Harbor per un forte vento di nord-ovest, che l'aveva spazzata in mare, ed in secondo luogo un'alta pressione nelle Azzorre con venti del primo e del quarto quadrante, che garantivano l'ammaraggio negli specchi d'acqua di Horta e di Ponta Delgada. Lungo la rotta la situazione si presentava discreta: cielo coperto con nebbia e nubi basse da Capo Split al quarantatreesimo meridiano, vale a dire per circa mille chilometri, con la sicurezza però di trovare sereno a metri millecinquecento di quota. Dal 43.o al 35.o meridiano era invece segnalata una piccola depressione, con temporali, in via di essere colmata dall'anticiclone delle Azzorre. Considerando il precipitare della breve estate a Terranova, che, fra l'altro, domani sarà invasa da una depressione manifestatasi nel Canadà, e tenuto conto dell'accorciarsi progressivo delle giornate, non mi restava che accettare una soluzione sicura nei due punti essenziali, la partenza e l'arrivo, anziché correre il rischio di dover interrompere la crociera a Shoal Harbor. E non mi sono pentito della decisione presa. Alle 7,50 (Greenwich), cioè mezz'ora prima del sorgere del sole, approfittando del chiarore lunare e delle prime luci dell'alba, decollavo da Shoal Harbor, seguito dalla Squadra, forte di ventiquattro apparecchi e di centoundici uomini perchè, dato il pericolo di qualche incidente all'ammaraggio alle Azzorre. avevo imbarcato gli otto sottufficiali montatori dell'Alice e i quattro piloti della riserva. La navigazione si è svolta tranquillamente sopra le nubi compatte a millecinquecento metri per circa quattro ore e mezzo. senonchè la zona della piccola depressione si era fatta minacciosa, tanto da suggerirmi di superare in quota le dense nubi temporalesche che toccavano l'acqua. Per un caso strano, le nubi arrivavano però a cinquemila metri e per circa due ore la Squadra, con tecnica ammirevole, mi ha regolarmente seguito in volo, spesso cieco e disturbato da fortissimi vortici e scariche elettriche. Dopo questo periodo, siamo entrati nella zona di alta pressione delle Azzorre e il volo non h aoresentato alcunchè di notevole. Ho fatto ammarare ad Horta tre squadriglie, con il gen. Pellegrini, e ho proseguito con le altre cinque per Ponta Delgada, la cui rada contiene a malapena i quindici apparecchi, che si sono ormeggiati stasera. Gli ammaraggi si sono svolti regolarmente alle 17,50, ad Horta. e alle 18.55, a Ponta Delg. la velocità della traversata è stata di 240 chilometri orari di media. Mentre scrivo, la popolazione dell'isola, che ha accolto con entusiasmo delirante gli aviatori, si è riversata nelle strade e inneggia all'Italia nuova e a vostra Eccellenza, che ne è il grande Capo. Devoti ossequi. Italo Balbo."