Preparativi Volo di andata
1 - Orbetello - Amsterdam Volo di ritorno
9 - New York – Shediac Epilogo |
Nell'immagine gli idrovolanti sorvolano il ponte di Brookling a New York [su concessione del museo AM di Vigna di Valle].
Comunicato ufficiale del 1933: "La Seconda Squadra aerea atlantica al comando del generale Bulbo è partita da Chicago ali 13.15 (ora italiana) scortata da 36 apparecchi dell'Aeronautica militare americana. Con volo regolare, successivamenic segnalalo da Toledo, da Erie, da Niagara, da Oswego, da Kingston, la Squadra è comparsa alle 20.20 nel cielo di Nuova York, dove ha compiuto evoluzioni per assumere la formazione, e alle 20.55 ha cominciato ad effettuare l'ammaraggio. Alle 21.18 tutti gli apparecchi avevano felicemente ammarato. 5° Rapporto al Duce Nessun rapporto ho più mandato dal giorno dell'arrivo della Squadra aerea a Chicago. Credo quindi necessario mettere V. E. al corrente degli ultimi avvenimenti che si riferiscono sia alla nostra permanenza in quella città; sia al viaggio tra Chicago e Nuova York ed alle accoglienze ricevute in questa metropoli. Se avessimo lasciato libero corso all'entusiasmo popolare, le manifestazioni di Chicago avrebbero preso l'aspetto di una festa colossale, come è della natura di questo Paese entusiasta, giovane, esuberante. Tutte le Associazioni di qualsiasi natura e carattere dell'Illinois, le autorità, le personalità., le rappresentanze avevano preparato un programma di festeggiamenti, ciascuno a suo modo, cordialissimo e commovente. Naturalmente ho dovuto ridurre su tutta la linea questo preventivo di feste, perchè, essendo stata raggiunta la meta ultima della Crociera, non potevo avere altro scopo che quello di partire al più presto, per non stancare troppo gli equipaggi sulla via del ritorno. I molti banchetti preparati sono stati ovunque tutti condensati in un pranzo solo, quello della comunità italiana, a cui presero parte 5000 persone, ed il restante programma fu limitato a poche indispensabili feste ufficiali. Non posso tuttavia nascondere la impressione profonda che ha fatto su di me e sui miei ufficiali la esplosione di entusiasmo popolare di cui mai si era vista l'eguale nella stessa Chicago. Essa supera di gran lunga tutte le nostre previsioni. Ne avemmo una prima dimostrazione colossale la sera stessa dell'arrivo, allorchè, appena sbarcati, fummo condotti tra un delirio di popolo al "Soldier field", il grande stadio popolare che sta nel recinto dell'Esposizione. Erano nelle adiacenze esterne e dentro l'immensa arena 500 mila persone, vera adunata quale soltanto l'America è capace di mettere insieme. Di queste, una metà certamente erano Italiani ed in grandissima maggioranza del ceto operaio, povera, umile gente, che nella esaltazione dell'Italia fascista avvertiva la riabilitazione morale, il rinnovato prestigio, la restaurata dignità del proprio lavoro sulla grande terra di America ed aveva la sensazione di contare qualche cosa di più, grazie a Voi, Duce, che ci avete mandati come Vostri messaggeri. Debbo dire che i discorsi delle personalità americane eminenti furono improntati alla più schietta simpatia per il nostro Paese. Tutti gli oratori parlarono di V. E. come del grande animatore di una Nazione unita, disciplinata, potente, che ha trovato con la Rivoluzione Fascista una nuova giovinezza. L'opera di V. E. è stata ugualmente esaltata nella più larga sfera internazionale come moderatore degli egoismi particolari e garante della pace nel mondo. La Crociera è stata interpretata come grande messaggio di pace, incitamento al progresso, dimostrazione di civiltà. Quantunque sia già da anni cambiata l'atmosfera che circonda l'Italia all'estero e nonostante che io abbia avuto modo di documentare questo mutamento nei miei viaggi frequenti in Paesi stranieri, debbo dire che mai avevo assistito a un così plebiscitario consenso di popolo fuori dai confini d'Italia come in questa occasione, davanti a mezzo milione di persone di uno dei Paesi più civili del mondo e con così spontaneo ardente accento di verità. Mi fu concesso notare alcune sfumature che hanno la loro importanza: ad esempio, tutte le musiche militari, dell'Esercito e della Marina, o quelle civili in servizio ufficiale, hanno sempre alternato la Marcia Reale con l'inno fascista "Giovinezza". Episodi commoventi quale il seguente: umili operai mi presentavano i loro bimbi, porgendomeli dalle braccia distese e dicendomi: «Questi sono per Mussolini». Sintomi psicologici come questo: durante la visita alle suore dell'ospedale Columbus, che facemmo martedì, ultimo giorno di nostra permanenza a Chicago. mi furono offerti da quelle buone, caritatevoli religiose, che seppi essere le figlie della Beata Caprini, mazzi di fiori al canto di "Giovinezza", dalle suore intonato ed eseguito. E sempre e ovunque paragonata l'impresa della Centuria oceanica alla traversata di Colombo, ricordando che il numero di Italiani trasportati per le vie dell'aria superava quello che il Genovese condusse per mare. Ma ciò che ha portato l'entusiasmo al più alto vertice è stato l'annuncio che V. E. regalerà alla città di Chicago una colonna dell'antica Roma qual ricordo dell'impresa compiuta dagli aquilotti della Roma nuova. Non posso descrivere con quale slancio di gratitudine verso V. E. è stata accolta la notizia, che io ho comunicato in un ricevimento alle personalità notabili americane di origine italiana, che sono a Chicago molto numerose ed occupano posti eminenti negli Uffici pubblici, nelle Corti, nelle alte cariche dello Stato. La comunicazione al Mayor, che era fuori di città, sarà fatta dal console generale Castruccio. Il ricordo marmoreo di Roma risponde al culto degli Americani verso i grandi monumenti storici e sarà l'orgoglio della colonia italiana, che sentirà la dignità della grande Madre lontana. Il viaggio di oggi da Chicago a Nuova York, di circa 1600 chilometri complessivi, di cui sette od ottocento su terra, ha presentato qualche difficoltà al decollo, nel quale si sono, come sempre. distinte le qualità eccezionali dei nostri piloti, ed è stato lungo, ma si è svolto benissimo, senza il più piccolo incidente, in formazione perfetta. Abbiamo notato che sorvolando la terra spiravano forti venti contrari ed abbiamo fatto quota spingendoci fino a 3900-4000 metri, volando poi per lungo tratto a quella altezza, favoriti da venti favorevoli e tenendoci in permanenza sopra le nubi. L'accoglienza di Nuova York è stata clamorosa e tale da emulare quella di Chicago per entusiasmo popolare, esplosivo ed irruento, in masse di centinaia di migliaia di persone che, nello slancio delle acclamazioni, minacciavano di sommergerci e perfino di malmenarci. Dall'idroscalo, posto all'estrema punta di Brooklyn, in località molto eccentrica, fino al nostro albergo, che sta nel cuore di Manhattan, le acclamazioni ci hanno seguito appassionatamente. Sopratutto commoventi i quartieri italiani, che il nostro corteo di macchine scoperte attraversava in tutta la sua lunghezza, da Brooklyn rigurgitante di popolo minuto, esultante e plaudente, alle zone della città bassa, che era una festa di bandiere, all'interminabile Quarta Avenue, anch'essa in gran parte abitata da Italiani. Alla dimostrazione di italianità partecipavano uomini, donne, vecchi, bambini, gente di tutte le categorie sociali. L'orgoglio di sentirsi Italiani si esprimeva in ogni gesto e parola. Un grido unico era ripetuto da milioni di persone : «Viva l'Italia ! Viva Mussolini!» Domattina mi reco a Washington a visitare il Presidente Roosevelt. Porto con me solo una rappresentanza degli equipaggi perchè è necessario sia utilizzato tutto il tempo disponibile per una rapida guardata ai motori ed agli apparecchi in vista della nuova traversata oceanica. Si tratta di una toilette sommaria, cambiamento di candele, sistemazione di tubi flessibili, per contagiri e regolazione di punterie che facciamo solo per precauzione. perchè gli apparecchi ed i motori funzionano in modo ineccepibile e fanno onore ali industria italiana che li ha costruiti. Spero di sbrigare il tutto in tre o quattro giorni e di ripartire immediatamente per Shediac. Abbiamo concentrato in un giorno solo tutte le feste ed in un pranzo solo tutti i pranzi. Ho riservato soltanto una grande riunione popolare allo Stadium, ove sarà cantato un Te-Deum di ringraziamento e dove io, ubbidendo agli ordini di V. E., porterò il saluto dell'Italia fascista alle grandi masse operaie non indegne della Patria lontana. Italo Balbo" |